E' qui che è nata l'idea..........

E' qui che è nata l'idea..........
il mio amico dudduzz'

IL VIAGGIATORE

La mia foto
Locorotondo, BARI, Italy
Ho scritto parole che non ho mai avuto il coraggio di dire, ed i pensieri che le hanno generate si vergognano, ho scelto soluzioni che mi hanno violentato, i cui motivi ora mi deridono, ho preferito non dire, perché così facendo ho saturato il mio dolore. La nebbia di Hesse è lo scopo ultimo e la solitudine, la compagna ideale. In un monotono basso e costante rivivo i mie ricordi. Tutti mostrano il lato oscuro, ambivalenza insolita forse, ma criticamente vera. E allora perché……… Sono io a svelare l’anima nera dei santi, e la redenzione degli impuri? Perché trovare sempre l’inghippo, perché la giustificazione è permessa? Perché per voi, volgari ciarlatani, io lo ammetto. Perché per me invece, mi inchiodo in croce……………..

martedì 16 dicembre 2008


Il mare.......cos'è se non la frase più breve per descrivere qualcosa di immenso. Contenitore ed allo stesso tempo contenuto, protagonista e comparsa, giudice e testimone. A volte carnefice, ma per altrui volontà.
Semplice acqua salata sul volto abbronzato o ghiaccio tagliente per occhi impietriti dal terrore di una tempesta.
Provate a descriverlo, il mare, e scoprirete che è tutt'altro che semplice.
Gli date rispetto senza che ne chieda, ne avete paura senza che faccia nulla per incuterla, vi nuotate dentro ma non chiede il conto.
Vi incornicia in modo regolare e preciso momenti indimenticabili della vostra vita. Eravamo lì, sul mare..........
Cambiano i luoghi, le persone e passano gli anni. Osservate quelle fotografie ormai sbiadite e ricorderete auto, case e amici, il vostro volto giovanile. Vi tornerà in mente il momento. Sono ricordi, ricordi passati che come tali sentono il peso del tempo. Tutto fa i conti col tempo, tutto tranne....il mare.
Il mare cancella il tempo? forse...ma non solo.
Il mare cancella le differenze, tutte. Non conosce gusto estetico, anche noi brutti possiamo innamorarci tra le onde. E' indifferente alla moneta, l'acqua bevuta dal ricco ha lo stesso sapore per il povero.
Ignora anche la stupidità e la cattiveria, e meno male. Se così non fosse pochi dovrebbero avvicinarsi a lui. Io stesso me ne quarderei bene dal bagnarmi.......(anche qualcuno di voi che leggete il blog...).
Non si cura neanche di chi lo prende in giro, di chi lo sfrutta e poi e lo rinnega. Diario di tutti, per tutti, a noi scegliere la pagina e la via è sempre difficile a cercarla, ma lui ci aspetta, comunque aspetta........


«Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno un padre, un amore, qualcuno capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume immaginarlo, inventarlo e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio. Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente, umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare. Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.»

(A. Baricco).

David Sylvian (Batt all'anagrafe), nasce il 23 febbraio del 1958 in un sobborgo di Londra. Un'infanzia non felice e un percorso artistico lineare e coerente quanto incompreso e sottovalutato, forgiano l'immagine e il temperamento dell'artista. La sua flemmaticità è proverbiale ed è segno di una tranquillità ascetica che distilla la purezza delle emozioni che trasmette.
L'esordio artistico con i JAPAN (Mick Karn, Steve Jansen, Richard Barbieri - '72/'82 -) produce la sensazione del viaggio, della scoperta, dell'incontro tra occidente ed oriente; non per "colonizzazioni culturali", ma per puro estetismo e rarefazione di emozioni.....

......Il poeta del silenzio, come un'anima errante, è riuscito a descrivere dissonanze e contrattempi alla "regola". Ha dissociato per unire. La sensazione spirituale che si respira nella sua opera, anima il pensiero, stimola la mente, riempie il cuore, facendosi testimone del nostro angolo di veduta che è soprattutto l'angolo d'ascolto dell'anima abilmente incantata da uno "stregone". (http://www.music-on-tnt.com/).

Erano tempi di qualche sbornia e l'andatura segnava il passo alla sua musica con precisione rara. Si ascoltava in auto con il sospetto di chi era fuori, anche se quelli "fuori" eravamo considerati noi.

Genere: PSYCOFANTASY DARK (il timing giusto per una notte d'amore, lento e appassionato).

1 commento:

Anonimo ha detto...

dio è un sacco ke nn ascoltavo david.........nn puoi immaginare ke forti emozioni di tristezza immensa ma piacevole